Riconoscimento delle piante da frutto su base pomologica



Il corso in breve

Obiettivi: Approfondire le tecniche inerenti al riconoscimento delle piante da frutto su base pomologica

Contenuti:
– Basi biologiche delle biodiversità nelle specie arboree da frutto
– Risorse genetiche: identificazione, mantenimento e utilizzo del germoplasma frutticolo
– Evoluzione storica della pomologia
– Morfologia e tassonomia fenotipica e molecolare
– Formulazione della carta di identità genetica per le nuove varietà (fingerprinting)

Testimonianza di Marco Pancaldi, Direttore CAV

“Per noi di CAV, Centro Attività Vivaistiche, la formazione è sempre stata una parte imprescindibile alla base dello sviluppo di nuovi servizi poiché ci permettere di essere sempre al passo col mercato di riferimento.

CAV è infatti una cooperativa di vivaisti che dal 1982 fornisce servizi di conservazione delle piante di categoria pre-base, analisi di laboratorio, controllo e produzione di piante di categoria base per i propri associati e per clienti esterni, il tutto nell’ambito del Sistema di Certificazione volontaria nazionale ed europea.

La nostra attività core è portare avanti e investire nella ricerca e sviluppo per mettere a punto nuovi servizi; le attività formative diventano quindi essenziali perché ci permettono di confrontarci con i migliori esperti sul territorio su temi specifici del nostro settore. Durante i corsi sottoponiamo ai docenti specifici quesiti su come loro affronterebbero precise problematiche connesse alla messa a punto di nuovi servizi. Gli spunti che riceviamo indirizzano quindi le scelte nella successiva fase di R&D e di avvio di progetti pilota.

Nello specifico, per il corso di “Riconoscimento delle piante da frutto su base pomologica” avevamo bisogno di una competenza specialistica sulla parte di pomologia. Il docente ci ha spiegato prima di tutto come distinguere in pieno campo le diverse varietà afferenti alla stessa specie frutticola e, in secondo luogo, come anche in serra senza poter vedere i frutti, ma analizzando altri caratteri, si possa comunque iniziare a riconoscere la varietà della pianta. Quanto appreso, viene ora adottato dai nostri tecnici nella routine dei controlli di rispondenza varietale condotti in serra.”

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